Unto bisunto contest : Un momento in cui mi sono sentita parte di qualcosa ❤️/ A moment when I felt part of something ❤️
Buonasera amici di Hive finalmente questa settimana mi sono ricordata di partecipare al contest settimanale della comunità italiana. Mi è piaciuto molto il tema di questa settimana anche se scegliere un momento solo in cui mi sono sentita parte di qualcosa è molto difficile quindi parlerò dei maggiori momenti in cui mi sono sentita parte di qualcosa, da quelli semplici a quelli più grandi.
Fino a che ho ricordo non sono mai stata una persona molto inserita sia nei gruppi che in società, sono sempre stata piuttosto defilata fino a che alle superiori proprio per superare la mia timidezza mi aggregai alla compagnia di teatro della scuola dove sono rimasti vari anni anche quando ho finito la scuola, pur con le iniziali difficoltà nel gruppo di teatro mi sentivo parte di qualcosa, le prove, le emozioni, la paura pre spettacolo, stare sul palco e tutto il resto ci avevano reso una squadra molto unita portandoci anche a frequentarci fuori da scuola, quella fu una delle volte in cui mi sentivo parte di qualcosa, poi negli anni, sconfitta la timidezza mi è capitato varie volte, con il gruppo di amici con cui facevo cosplay, con quello poi con cui uscivo a ballare ogni sabato sera, in tutti questi casi si era creato un gruppo con cui mi ero completamente amalgamata come poi mi è successo più raramente da adulta quando ho fatto volontariato alla associazione della montagna o alle associazioni di aiuto medico.
Purtroppo negli ultimi anni causa depressione mi sono molto isolata invece e di rado ho sentito quel senso di comunità e appartenenza che sentivo prima.
Poi si sa più siano adulti più la vita talvolta tende a dividerci da gruppi e compagnie a portarci anche maggiori preoccupazioni.
Comunque anche adesso mi sento parte di qualcosa, intanto della famiglia che mi sto creando e che ho scelto,con mio marito, la mia figliastra e i nostri quattro gatti, quando siamo tutti insieme mi sento molto bene e in pace tanto quasi di decidere di allargare ancora un po' la famiglia allargata, ma prima dobbiamo finire di comprare casa e io di stare meglio di testa! Però quando sono in famiglia sento un forte senso di appartenenza cosa che purtroppo non mi capita più da tanto con la mia famiglia di origine, specialmente da quando è deceduto mio nonno che era il collante che ci teneva uniti. Adesso siamo tutti un po' distanti e spesso ci troviamo solo per le feste comandate. Tranne che con i miei genitori con cui per fortuna ho contatti giornalieri.
Inoltre anche avere degli animali mi fa sentire parte di qualcosa e anche seppure è in maniera più blanda anche frequentare hive che pur essendo una community virtuale con interazioni completamente diverse da facebook o Instagram è comunque un luogo diciamo mio perché non inflazionato e dove trovo sempre un attimo di relax ed evasione quando ho delle giornate nere.
Comunque mi piacerebbe trovare altri gruppi e cose di cui sentirmi parte, trovare altre attività piacevoli con persone con cui andare d' accordo, spero che se riusciamo a trasferirci più vicino alla città riuscirò a frequentare posti nuovi e magari crearmi una nuova cerchia di amicizie. ❤️
Good evening, Hive friends, this week I finally remembered to participate in the Italian community's weekly contest. I really enjoyed this week's theme, although it's very difficult to choose just one moment when I felt part of something, so I'll talk about the most important moments when I felt part of something, from the simplest to the most significant.
As far back as I can remember, I've never been a very integrated person, either in groups or in society. I've always been rather withdrawn, until in high school, precisely to overcome my shyness, I joined the school theater company, where I remained for several years even after I finished school. Despite the initial difficulties in the theater group, I felt part of something. The rehearsals, the excitement, the pre-performance fear, being on stage, and everything else had made us a very close-knit team, even leading us to hang out outside of school. That was one of the times I felt part of something. Then, over the years, after overcoming my shyness, it happened to me several times, with the group of friends I cosplayed with, with the one I went out dancing with every Saturday night. In all these cases, a group was created with which I completely integrated, as has happened more rarely as an adult when I volunteered at the mountain association or at medical aid organizations. Unfortunately, in recent years, due to depression, I've become very isolated and have rarely felt the sense of community and belonging I once had.
We all know that the older we get, the more life tends to separate us from groups and companions, bringing us even more worries. Anyway, even now I feel part of something, especially the family I'm creating and choosing, with my husband, my stepdaughter, and our four cats. When we're all together, I feel so good and at peace, so much so that I'm almost ready to expand the extended family a little further. But first, we have to finish buying a house, and I need to feel better mentally! However, when I'm with my family, I feel a strong sense of belonging, something that unfortunately I haven't felt for a long time with my family of origin, especially since the death of my grandfather, who was the glue that held us together. Now we're all a bit distant and often only see each other on special occasions. Except for my parents, with whom, fortunately, I have daily contact. Furthermore, having animals also makes me feel part of something and even if it is in a milder way, even frequenting Hive which, despite being a virtual community with completely different interactions from Facebook or Instagram, is still a place let's say mine because it is not inflated and where I always find a moment of relaxation and escape when I have bad days.
However, I'd like to find other groups and things I can feel a part of, find other enjoyable activities with people I can get along with. I hope that if we can move closer to the city, I'll be able to visit new places and maybe make a new circle of friends. ❤️
First picture edited by canva, translation with deepl.
Cara Noemi, ti capisco perfettamente, io mi sono trasferita fuori regione e mi sono ritrovata nelle tue parole, perché qui non conosco praticamente nessuno! Diventanndo adulti è sempre più difficile fare amicizie, perché si creano dei gruppi sociali consolidati in cui inserirsi è complicato, e il rischio è quello di sentirsi un pesce fuori d'acqua.
Un abbraccio virtuale ❤️
Anch'io sto vivendo la stessa difficoltà, un po' perché mi sono trasferito un poco più lontano rispetto a dove stavo prima (anche se non poi così tanto, ma abbastanza da rendere difficoltoso vedersi con gli amici un giorno qualsiasi) e un po' perché i miei nuovi interessi di musica ed eventi mi hanno allontanato dalla mia compagnia che invece tende ad essere più "casalinga" e a farsi problemi a fare tardi la sera.
Anche se cerco di non pensarci troppo, a volte mi prende un forte sconforto perché mi sento isolato e le nuove persone che sto conoscendo sono appunto già inserite in un loro contesto sociale per cui io spesso mi sento un intruso
Diciamo che quando si passa una certa età (soprattutto quando si passano i 40, ma magari pure i 30), fare tardi la sera non è altrettanto accattivante come quando si è adolescenti o tutt'al più tra i 20 e i 30. Se poi i tuoi nuovi concittadini somigliano ai piemontesi, mi spiace, ma purtroppo c'è questo brutto vizio delle cerchie sociali consolidate da tre o quattro generazioni e riuscire a inserirsi è arduo.
Almeno mi consolo: siamo già in diverse persone a vivere la stessa problematica 😆
Mah, guarda: per me è stato l'esatto opposto. Le mie migliori amicizie sono nate da universitaria e oltre (e quindi da adulta) a causa del motivo commentato a Noemi (in Piemonte la cerchia sociale si eredita e quindi sin dall'asilo i gruppi sono già consolidati e chiusi da due generazioni perchè sono le mamme/nonne a conoscersi previamente e questa circostanza te la trascini per tutto il periodo scolastico). In seguito devi avere la fortuna di iscriverti a una facoltà universitaria cosmopolita com'era capitato a me, dove quindi non troverai soltanto gruppi già formati dove gli iscritti si erano diplomati insieme, avevano frequentato le stesse scuole medie, le stesse elementari, ecc., ma trovi gente di altre città, magari pendolare come te, magari l'unica della sua scuola a essersi iscritta e ci trovi pure studenti stranieri, quindi oltremodo desiderosi di legare (il mio corso di laurea pullulava di albanesi e greci).
Per fortuna esistono anche situazioni come la tua, sono contenta di ciò 😊
Diciamo che però infanzia e adolescenza che ho avuto, da non augurare al peggior nemico, per rendere l'idea...😵
Per ciò che mi riguarda, io non ho mai cambiato posto, ma non vedo più i miei amici da anni (esattamente come un pesce fuor d'acqua)... forse è il percorso della vita. Ad un certo punto, il cerchio si restringe.
E' proprio vero, il tempo passa e anche le esigenze cambiano 😊
Se dovessi creare un equazione del cambiamento della nostra personalità la vedrei così C = 3T + 1L, dove C è il cambiamento, T è il tempo e L è il luogo. In questa equazione il tempo ha un coefficiente di 3 ed i luogo di 1. Sostanzialmente il tempo ha un effetto maggiore sul cambiamento che i luoghi. Io ho vissuto sempre in Romagna, eppure a 30 anni ero diverso da quando ne avevo 20. Oggi a 50 anni, non sono nemmeno riconoscibile alla persona che ero a 30 anni. Questo è sicuramente un pensiero del tutto personale.
L'ho dovuta rileggere perché sono un po' arruginita con le equazioni (mi hai scoperta: non seguo i tuoi corsi!!), ma la trovo di una profondità sbalorditiva.
Sono d'accordo con te, il tempo è davvero "l'elefante nella stanza" quando si parla di cambiamento. Conosco persone che, come te, hanno vissuto sempre nello stesso paese o nella stessa regione, ma che hanno sviluppato profondi cambiamenti 😊
Bravo Stefano!!
📣 Ehi @noemilunastorta! Il tuo post per #untobisunto è stato ribloggato — buona serata!
Sapevi che...
Il terzo maggior vincitore del contest Unto&Bisunto è @stefano.massari, grazie a 377.7 HIVE vinti! Un grandissimo risultato :)
Se vuoi dare un’occhiata anche agli altri partecipanti e supportare i loro post, puoi seguire @megaptera-marina oppure visitare questa pagina:
🔗 peakd.com/@megaptera-marina
immagine di proprietà della community Olio di Balena
❤️❤️❤️
Fosse solo la timidezza il vero ostacolo, ma magari! Nella mia regione di origine purtroppo la cerchia sociale si eredita quanto si ereditano beni mobili e immobili. Un piemontese infatti non si fiderà mai di te se prima non si fidava di tuo nonno e di tuo padre (come dice pure un nostro collega torinese). Ragione per cui i gruppi sono chiusi e se gli appartenenti (che si conoscono da minimo tre generazioni) si vedono costretti a frequentarti (perchè sei iscritto nella stessa scuola, perchè pratichi la stessa attività sportiva, ecc.), allora sarai un sassolino nella scarpa per loro e si comporteranno di conseguenza. Nella migliore delle ipotesi, se la forzosa frequentazione dura anni e anni, non avendo potuto fare a meno di rendersi conto che si possono fidare, ti accetteranno quando sarete tutti adulti e vaccinati.
Mi spiace tanto per il decesso di tuo nonno.
!BEER
Dalla lettura mi arriva in pieno il concetto di "provare sempre", cioè nonostante le sfide dure non bisogna perdere la speranza né la voglia di aprirsi di nuovo al mondo e agli altri. Non è vero che gli errori possono capitare, quello che è vero è che gli errori esistono ed in quantità estremamente maggiore delle cose azzeccate. Io parto da qui..hihih. La tua riflessione è autentica (direi che è sentita e vissuta, non te la puoi essere inventata) ed è facile che ognuno di noi si immedesimi in quello che tu hai raccontato. Adesso basta... un bicchiere di vino e brindiamo !WINE